Il 25 Novembre 2014 a Ururi si è parlato di integrazione tra le immigrazioni recenti e quelle storiche.
Nella settimana dal 24 al 29 Novembre 2014 la Testata giornalistica della Rai ha affrontato i temi dell''immigrazione e dell''integrazione nei vari aspetti sociali, economici e culturali. L’argomento è stato approfondito mediante servizi, inchieste e collegamenti in diretta da ogni regione d’Italia. Le problematiche trattate sono state molteplici: il disagio sociale, lo sfruttamento del lavoro, delle donne e dei minori, ma, nel corso dei collegamenti, sono state documentate anche numerose storie di integrazione positiva con la popolazione locale. L’evento conclusivo si è svolto sabato 29 novembre con un’edizione speciale del “Settimanale”, la rubrica del sabato, trasmessa a diffusione nazionale in diretta da Milano, con collegamenti e servizi da molte parti d’Italia, tra cui anche Ururi. Il nostro paese è stato scelto tra le comunità linguistiche minoritarie del Molise per trattare l’argomento “integrazione tra le antiche migrazioni Albanesi e quelle recenti”. Il giornalista Giovanni Romano e la sua troupe sono venuti "sul campo" per raccontare, nella cornice di piazza Santa Maria, nel centro storico del paese, dove si ergono la maestosa chiesa di Santa Maria delle Grazie e il Palazzo Greco, storie di integrazione positiva, che mostrano lo spirito di accoglienza del paese. Lo Sportello Arbëresh di Ururi ha avuto l’onore di partecipare all’attuazione di questo evento culturale molto importante. Il lavoro dello Sportello è stato molteplice, in quanto si è occupato della fase organizzativa, a partire dalla ricerca degli intervistati fino alla scelta della location. La mattinata del giorno designato, il 25 Novembre, è cominciata con una brevissima intervista nel corso della rubrica "Buongiorno Italia”, in diretta nazionale, alla signora Mirela Leka, arrivata a Ururi dall’Albania alla fine degli anni Novanta del secolo scorso con le sue due figlie. Mirela è arrivata in Italia nella speranza di poter curare in maniera adeguata la figlia maggiore e, per questo, ha affrontato ben tre difficili viaggi in gommone. A Ururi, sia lei che le sue figlie, si sono integrate molto bene. Alle 7.30, durante la trasmissione “Buongiorno Regione”, l’appuntamento mattutino di Rai 3, sono state trasmesse in diretta televisiva le interviste di Giovanni Romano alle signore Esmeralda Meziu e Mirela Leka, al prof. Luigi Ciarfeo e alla dott. Pinuccia Campofredano. Esmeralda Meziu ha raccontato la sua esperienza di integrazione con la realtà locale, testimoniata anche dal suo inserimento nel mondo del lavoro e dal suo matrimonio con un nostro concittadino. Per entrambe la intervistate, la lingua Arbëreshe è stato un fattore determinante che ha favorito la loro integrazione e che ha permesso loro di sentirsi come a casa propria. Il prof. Luigi Ciarfeo, in qualità storico, ha riassunto brevemente il periodo dell’arrivo degli Arbëreshë nella nostra zona e la nascita dell’attuale comunità di Ururi. La mattinata è stata molto produttiva in quanto, tra un diretta e l’altra, sono state organizzate ed effettuate le riprese e le interviste per il programma “Il Settimanale” del sabato, nonché le dirette radiofoniche per il giornale radio regionale. La seconda diretta è avvenuta nel corso del Tg regionale delle ore 14.00, egregiamente condotta dal giornalista della Testata di Rai 3, Giovanni Romano, il quale ha reso nuovamente partecipi i telespettatori della testimonianza diretta di Mirela Leka; successivamente, il prof. Ciarfeo ha dato notizie storiche sull’arrivo degli Albanesi in Italia alla fine del 1400 e Pinuccia Campofredano, in qualità di addetta allo Sportello Linguistico di Ururi, ha continuato ad enumerare le attività dello Sportello Arbëresh ponendo, in modo particolare, l’attenzione sul downgrading della lingua nelle nuove generazioni e l’importanza dell’insegnamento della lingua di minoranza a scuola. Un punto importante dell’attività dello sportello è proprio la collaborazione con le istituzioni scolastiche. La lingua Arbëreshe rappresenta una ricchezza culturale che va preservata perché rischia di andare perduta. La lingua è stata un fattore determinante di coesione delle comunità Arbëreshe per cui la perdita di essa rappresenterebbe la perdita della nostra identità culturale. Importante è stato l’intervento del sindaco Luigi Plescia, il quale ha evidenziato l’accoglienza che il nostro piccolo paese da sempre riserva non solo ai nostri fratelli d’Oltremare ma anche ai tanti altri stranieri che hanno deciso di vivere qui. La mattinata di interviste si è conclusa con la testimonianza della studentessa Anxhela Naka, arrivata a Ururi all’età di 4 anni, e con uno sguardo volto al futuro. Anxhela vorrebbe diventare un avvocato per dimostrare che la legge è uguale per tutti. Noi glielo auguriamo di tutto cuore.