Una nutrita rappresentanza, formata dall’Assessore alla Cultura, dott. Costantino De Micheli, dal prof. Giancarlo Ranalli, Presidente dell’Associazione Culturale “Badhesa”, dal parroco, padre Mircea Coros e da alcune abitanti di Villa Badessa, e è arrivata a Ururi dalla piccola comunità abruzzese a suggellare una collaborazione informale tra i comuni di Ururi e Rosciano, lo Sportello Linguistico Arbëresh e l’Associazione Culturale “Badhesa”.
L’incontro è avvenuto nella Sala Consiliare del Comune di Ururi e si è affrontato il tema della comunanza di radici, dell’appartenenza alla lingua e cultura della madrepatria, dell’orgoglio di continuare a parlare la lingua dei nostri avi, conservata gelosamente da oltre cinque secoli e tramandata di padre in figlio, dell’organizzazione di eventi culturali e musicali per non dimenticare le canzoni popolari e per continuare a tramandare le nostre radici anche ai nostri figli e alle generazioni future.
A Villa Badessa si è conservato molto bene il rito greco-bizantino, praticato durante le celebrazioni religiose, mentre si è perso quasi completamente l’aspetto linguistico.
La tavola rotonda si è conclusa con i ringraziamenti a tutti i presenti e con l’auspicio di una collaborazione presente e futura con la comunità di Villa Badessa.
Al termine della tavola rotonda, l’Associazione Culturale “Le nostre radici” ha messo in scena “l’eccidio dei Vardarelli”, fatto storico realmente avvenuto in Ururi il 9 Aprile 1818 e che il prof. Luigi Ciarfeo aveva ampiamente illustrato nel corso della tavola rotonda. A seguire un ricco buffet e una serata Arbëreshe di musica e poesia a cura del gruppo ururese “Effetto serra”.